VENERDI' E SABATO 4 & 5 GIUGNO

JUGOSLAVIA PACIFISTI

Si apre a Venezia il "Cantiere di pace"

Ore 14, aula magna dell'istituto di architettura, ai Tolentini

V enerdi' pomeriggio, ore 14, si aprirà a Venezia l'incontro - promosso da un gruppo di persone e a cui hanno aderito moltissime altre persone (gli elenchi completi sono visibili nel sito Internet www.sherwood.it/carta/) - che abbiamo chiamato "Cantiere di pace".

L'apertura avverrà nell'aula magna dell'Istituto di architettura che si trova ai Tolentini, a Venezia, a due passi da Piazzale Roma e dalla stazione. Il sabato, l'incontro si sposterà poi in un'altra sede di architettura, a Santa Marta.

Il programma dettagliato delle due giornate è il seguente:

dalle 14 di venerdì e per non oltre due ore, sarà svolta una relazione introduttiva (di impianto analitico), a cura di Aldo Bonomi e Marco Revelli; introdurranno Pierluigi Sullo, il prosindaco di Venezia Gianfranco Bettin, e Tonino Perna, che esporrà un documento da sottoporre alla discussione generale e nei gruppi di lavoro del sabato mattina.

Il pomeriggio del venerdì, dopo le introduzioni, dibattito generale. Nel frattempo, tutti i partecipanti saranno invitati ad iscriversi ai gruppi di lavoro;

sabato mattina, a Santa Marta appunto, i gruppi di lavoro, ciascuno dei quali sarà "condotto" da due persone, con il compito di riportare le conclusioni, le proposte o i dissensi dei gruppi della seduta finale di sabato pomeriggio.

I temi dei gruppi sono:

a) la cooperazione e la ricostruzione (Michele Nardelli e Vittorio Agnoletto);

profughi e migranti, o la prima accoglienza (Gianfranco Schiavone e Enrico Pugliese);

modelli di società multiculturale, o la seconda accoglienza (Antonella De Palma e Gianni Boetto);

informazione e controinformazione (Wilma Mazza e Anna Pizzo);

forme di lotta, azione nonviolenta e fare società (Alessandro Sabiucciu e Guido Lutrario);

forme di collegamento e rete (Emilio Molinari e Andrea Morniroli).

Nessuno impedisce, comunque, che già dal venerdì vengano proposte modificazioni di questo schema;

la seduta plenaria finale, sabato pomeriggio, si aprirà appunto con le relazioni dei gruppi di lavoro, e proseguirà con un dibattito generale aperto sul documento finale e le proposte che chiunque abbia voluto avanzare. Secondo gli organizzatori, l'atto finale del "Cantiere" dovrebbe, o potrebbe, essere l'approvazione, da parte dei partecipanti, di un testo, o documento, o "Carta di Venezia".

Ecco le ultime adesioni arrivate allo 06.68719421 e all'indirizzo e-mail carta sherwood.it: Ivan Della Mea e l'Istituto Ernesto De Martino; il gruppo veneziano Azioni di pace, costituito a fine marzo, e che sente, nell'appello che ha promosso il "Cantiere", "un elemento di profonda consonanza: il riconoscimento del ruolo decisivo che possono avere le Ong, le associazioni civili, gli organismi sociali di base nella ricostruzione, nell'epoca della globalizzazione imperiale, di una società civile fondata sui principi di autogoverno"; l'associazione Internazionalismo-Solidarietà "Camilo Cienfuegos" di Venezia; Enio Sartori, Renata Dal Maistro e Paolo Orlandi del Comitato per la pace e l'accoglienza di Schio (Vicenza).

L'Associazione per il rinnovamento della sinistra, nella persona del suo presidente Aldo Tortorella, scrive: "L'Associazione aderisce al 'Cantiere di pace' perché concorda con gli obiettivi indicati nell'appello che ha proposto questo incontro e in particolare con l'esigenza di trovare la cooperazione e l'unione di tutti coloro che in questo momento si stanno impegnando contro una guerra che non ha risolto ma aggravato i drammatici problemi del popolo kosovaro, ha seminato morte e rovina in tutta la Serbia, ha reso più difficile l'opera dell'opposizione all'etnonazionalismo di Milosevic"; aderisce Gianni Cavallini, consigliere provinciale di Pordenone; il coordinamento contro la guerra di Nonantola (Modena) "Nuvole in movimento" sarà a Venezia perché "desidera stabilire contatti con realtà di movimento"; Francesco Zaccagnini, la redazione di "Varieventuali" e la cooperativa Rosse Torri di Ivrea aderiscono "un po' dispiaciuti di questo muoversi per 'circoli' e perché ci piacerebbe cominciare a vedere costruire un'azione più comune".

"Convinti della necessità di incontrarsi e discutere, pensando" ci saranno Guido Celentano e alcuni soci della cooperativa "O' pappece - Bottega del mondo" di Napoli; un messaggio mandano le donne in nero di Venezia, che preannunciano un loro intervento; Patrizia Codenotti, operatrice sociale del comune di Brescia, prega "di accettare la sua iscrizione"; Laura Testoni, di Genova, "parteciperebbe", sia al "Cantiere" che alla manifestazione di Aviano, ma ha il problema, come molti, di trovare da dormire, e chiede se si possa essere "benevolmente ospitati" da qualche centro sociale: la risposta è sì, il centro sociale "Rivolta" di Mestre sta attrezzando sia un capannone, dove è possibile dormire in sacco a pelo, sia la possibilità di tirar su tende nel grande prato attorno al centro.

Stanno arrivando alcuni contributi scritti, troppi per pubblicarli tutti sul giornale, si cerchà quindi di assicurarne la circolazione all'incontro, e saranno allegati agli atti.

Per finanziare l'iniziativa, che è assolutamente autogestita, sarà messa in vendita, all'inizio dei lavori, una cartellina che contiene una serie di testi preparatori dell'incontro, nonché la relazione introduttiva e la bozza di documento.

Nella cartellina ci sarà anche una mappa utile per raggiungere i luoghi dell'incontro e l'indicazione di alcuni ristoranti facilmente raggiungibili e "convenzionati" (nel senso che applicheranno prezzi assai convenienti).

Il vero dramma è quello dell'accoglienza, essendo Venezia una città in questo periodo molto affollata: alcune indicazioni di alberghi a prezzi abbastanza moderati si possono avere (senza garanzia alcuna di trovar posto, purtroppo) allo 049.8754655 (Radio Sherwood). Ripetiamo l'appello già fatto nei giorni scorsi ai compagni e ai pacifisti di Venezia, Mestre e Padova: chi ha possibilità di ospitare persone lo faccia sapere a quel numero. Il centro sociale "Rivolta" di Mestre, come già detto, mette a disposizione uno spazio per sacchi a pelo.

L'intero "Cantiere" è stato promosso e organizzato in collaborazione con il manifesto (che ringraziamo per lo spazio ampio e l'interesse attivo), con Carta (nel cui numero oggi in edicola con il manifesto si possono trovare articoli di Samir Amin, Tonino Perna, Alberto Magnaghi, Lanfranco Caminiti, Pino Cacucci su temi attinenti all'incontro di Venezia), e con Radio Sherwood, che curerà la trasmissione nonché la registrazione dei due giorni di dibattiti.

Ultimo annuncio: la riunione dei soci dei Cantieri sociali, l'associazione che promuove il mensile Carta, si terrà venersì nello stesso luogo in cui si aprirà l'incontro, alle ore 11 di mattina: in discussione il futuro del mensile, la costituzione della cooperativa e la raccolta dei duecento soci da un milione ciascuno (nella cartellina dell'incontro vi sarà anche un modulo di impegno che potrà essere compilato da tutti coloro che intendono aderire alla cooperativa di Carta).


Venezia

Un cantiere di pace. A Venezia

Parliamo della possibile funzione pacificatrice dell'Unione europea nei confronti dei suoi vicini dell'est e del sud, e del ruolo decisivo che, a questo scopo, possono avere organizzazioni sociali che pratichino la solidarieta' tra eguali e la relazione tra diversita', che in una parola tentino di costruire una societa' non mercantile e "pluriversale" che si fondi sull'autogoverno dei territori e sulla cooperazione dal basso.

Abbiamo bisogno di conoscerci, di parlare. Percio' noi - militanti, sindacalisti, giornalisti, intellettuali, operatori sociali - rivolgiamo un invito ai gruppi e alle persone che si oppongono alla guerra, di qualunque orientamento siano. Proponiamo che nei giorni 4 e 5 giugno ci si ritrovi a Venezia - porta dell'Adriatico e citta' della pace - per un incontro, un cantiere, in cui tracciare un bilancio del movimento contro la guerra, ma, soprattutto, per discutere le questioni chiave, e le urgenze, che il conflitto impone: non solo, quindi, i modi piu' efficaci per ostacolare il meccanico svolgersi delle operazioni belliche e per impedire la militarizzazione del territorio e della stessa solidarieta', ma anche la drammatica condizione delle centinaia di migliaia di kosovari espulsi dalla loro terra e dei milioni di serbi la cui vita civile i missili stanno distruggendo; ancora, il modo per costringere i governi europei a dissociarsi dalla guerra e a cooperare con i paesi d'oltre Adriatico, ma anche come mettere in pratica una diplomazia popolare non di sola testimonianza; e poi, come far circolare le culture - quella serba, quella albanese - perche' siano piu' difficili le semplificazioni razziste, ma anche come controinformare, o semplicemente informare, in una situazione in cui i media sono armi altrettanto potenti dei missili.

Noi non abbiamo altro titolo, nel rivolgere questo invito, se non la storia di ciascuno di noi, e la passione che ci unisce nel ricercare una soluzione - di questa crisi di fine secolo - che fondi una nuova convivenza, invece che preparare altre guerre o, addirittura, far precipitare il conflitto in corso verso esiti catastrofici. Sappiamo che le forze e le capacita' che, tutti insieme, possiamo raccogliere sono comunque inferiori al necessario. Eppure abbiamo fiducia, crediamo che sia nei grandi tornanti della storia che i popoli sanno trovare la fantasia e il coraggio per mutare il corso delle cose.

L'incontro di Venezia puo' essere un primo passo su questa strada. (dal testo dell'appello)

Il "Cantiere" iniziera' Venerdi' 4 Giugno alle ore 14 nell'Aula Magna di Architettura a Venezia, in Campo dei Tolentini, vicino a Piazzale Roma. info: CARTA tf. ore 14-18 e fax 06.68719421 carta@sherwood.it - pernottamenti: Centro Pace del Comune di Venezia - Michela Camozzi tf. 041 - 2747673 oppure Radio Sherwood tf. 049 - 8754655